Se l’attivismo del legislatore è un chiaro termometro della condizione di un Paese, certamente la normazione attuale segnala la ragguardevole dinamicità che ci caratterizza al tempo presente. Risultano infatti modificate cospicue materie e si è dato fondo, in quest’ultimo anno, a modifiche epocali a cominciare dalle riforme afferenti al mondo del lavoro che, da tempo, vive una logica unitaria nel settore privato ed in quello pubblico.L’economia si mostra sovrana ed interplanetaria e la chiave di lettura più immediata della normatività neoedita è, in ultima analisi, proprio quella che lega i vari interventi riflettenti i pubblici poteri in un’ottica di riduzione dei costi, dei tempi e delle forze lavoro utilizzate.L’economia globale ci spinge parimenti verso un sempre più affermato europeismo, unica via di uscita (a quanto è dato sapere) in un percorso istituzionale non rivedibile.Segno di tanto è l’impronta di vigile attenzione della legislazione a tutto ciò che è Europa: dall’adeguamento alle pronunce delle Corti sovranazionali, alla stessa riscrittura delle regole concrete di coordinamento con le istituzioni comunitarie, come ci segnala, da ultimo, le nuove Norme sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e attuazione della normativa dell’Unione europea (L. 24-12-2012, n. 234).A quest’ultima si affiancano altresì, riportate nel presente codice, i seguenti testi notevoli: D.Lgs. 31-12-2012, n. 235 (Disposizioni in materia di incandidabilità); L. 24-12-2012, n. 228 (Legge di stabilità 2013); L. 6-11-2012, n. 190 (Anticorruzione nella P.A.).L’intento finale — che si spera realizzato — è quello di fornire un chiaro e fruibile quadro delle istituzioni e delle forme organizzatorie pubbliche che mutano.
Ringrazio lo staff della Casa editrice ed in particolare Olimpia, per l’ottima assistenza redazionale.