Aggiornato a:
- D.Lgs. 15 dicembre 2015, n. 212 (Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI)
- L. 16 aprile 2015, n. 47 (Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali)
L’approccio al processo penale non può prescindere dalla approfondita conoscenza della disciplina delle misure cautelari, dei presupposti applicativi e dei rimedi impugnatori, alla luce della più recente evoluzione legislativa (si pensi innanzitutto alle recentissime e rilevanti modifiche introdotte con ildecreto legislativo n. 212 del 15 dicembre 2015, con la legge n. 47 del 16 aprile 2015, che ha significativamente innovato la disciplina delle misure cautelari personali, ma anche agli importanti interventi legislativi di cui alla legge n. 4 del 19 gennaio 2014, di conversione del d.l. 24 novembre 2013 n. 341, in tema di utilizzo obbligatorio del c.d. braccialetto elettronico, al decreto legislativo n. 32 del 4 marzo 2014 in tema di diritto alla traduzione degli atti nei procedimenti penali, o ancora alla legge n. 117 dell’11 agosto 2014, di conversione del d.l. 26 giugno 2014 n. 92, in tema di limiti all’applicazione della custodia cautelare in carcere) e giurisprudenziale.
La presente Opera, essendo il frutto di una felice combinazione tra gli aspetti caratteristici, da un lato, della tradizionale trattazione manualistica, di cui conserva la struttura e l’essenziale impostazione nozionistica e, dall’altro volendo esser d’ausilio al professionista, propone una ricca enumerazione di formule e inquadra compiutamente le novità introdotte nel corso del tempo, raccordandole con il quadro normativo ed interpretativo previgente, in una dinamica sequenza di “domande e risposte”.
Il profilo teorico (limitato, tuttavia, alle tesi dottrinali che illustrano la natura degli istituti o intervengono in questioni poco trattate dalla giurisprudenza) cede il passo a quello eminentemente pratico, come attestato dalle numerose avvertenze al lettore che seguono le singole formule, senza, tuttavia, trascurare alcuno degli accorgimenti da osservare nella loro predisposizione, assicurandosi, così, una tutela degli interessi dell’assistito, che si rivela ancor più efficace in presenza di misure incidenti pesantemente sulle libertà fondamentali dell’individuo.
Tale impostazione, agevolando ulteriormente l’assimilazione dei contenuti di discipline connotate talvolta da un elevato tecnicismo, rende l’opera indispensabile non solo per il professionista ma anche per lo studioso del processo penale; questi, infatti, possono reperire senza difficoltà gli indirizzi sviluppatisi sui singoli e specifici profili anche grazie ad una “maniacale” analiticità dei sommari che precedono l’illustrazione delle singole tematiche (sì da consentire di rinvenire, già nell’indice, l’indicazione delle questioni su cui si intende orientare la ricerca), delle annotazioni in calce alle formule e dell’indice analitico che chiude il lavoro.