L'edizione 2008 del Codice penale annotato si è arricchita delle numerose decisioni intervenute tra l'agosto 2007 e il luglio 2008.
Quando, anche per l'inserimento delle nuove massime, è apparso opportuno, sono stati aggiunti nuovi paragrafi o sono state create delle partizioni all'interno di quelli già esistenti, avendo però cura di evitare un'eccessiva frantumazione del materiale giurisprudenziale. L'articolazione in paragrafi, infatti, ha tenuto conto di due esigenze, non sempre facilmente componibili: da una parte, quella di consentire la più rapida individuazione del luogo in cui la questione che interessa è stata trattata e, dall'altra, quella di rendere comprensibili i collegamenti esistenti tra le varie massime.
L'individuazione dei temi più specifici e del percorso giurisprudenziale è stata resa agevole attraverso l'evidenziazione in neretto delle parole più significative e la segnalazione dei diversi orientamenti giurisprudenziali e degli eventuali contrasti, richiamando l'attenzione sulle decisioni delle Sezioni unite quando queste sono intervenute per porre fine al contrasto o per definire nuovi aspetti problematici.
L'opera è aggiornata al 31 luglio 2008 con le modificazioni legislative intervenute fino a quella data (l'ultima quella della l. 24 luglio 2008, n. 125, con misure urgenti in materia di sicurezza pubblica) e con tutte le più recenti decisioni.
Le sentenze della Corte di cassazione sono citate indicando dopo il giorno dell'udienza quello del deposito, seguito dal numero della sentenza. Sono riportate entrambe le date perché non è infrequente il caso che la stessa sentenza venga indicata da alcuni con la data dell'udienza e da altri con quella del deposito.
Tradizionalmente le sentenze pronunciate in udienza pubblica e quelle deliberate in camera di consiglio avevano numerazioni diverse, però dal 2002 la numerazione è stata unificata e il numero, unito all'anno del deposito, può bastare da solo ad identificare qualunque decisione della Corte di cassazione. E' per questa ragione che dal 2002 è stato omesso l'altro dato identificativo tradizionale, costituito dal nome dell'imputato.
Diversamente da quanto avviene in opere analoghe, le massime dell'annotazione sono di regola seguite, oltre che dagli estremi del provvedimento, dalla indicazione della rivista nella quale sono pubblicate, in modo che il lettore possa approfondire lo studio della questione attraverso la lettura sia della sentenza, quando è pubblicata, sia delle note che normalmente accompagnano anche le sole massime e delle quali, se sono firmate, viene nel codice indicato l'autore.
Per agevolare la consultazione, l'indice analitico è stato ulteriormente arricchito ed è accompagnato da vari indici ed elenchi relativi alle leggi modificatrici del codice e alle decisioni della Corte costituzionale delle quali il codice è stato oggetto.
Il Codice annotato, strutturato per rispondere al meglio alle esigenze dei professionisti del diritto e degli aspiranti avvocati, garantisce pertanto la soluzione immediata del caso concreto e offre un percorso sicuro per la redazione di atti giudiziari e di pareri motivati.