Il Compendio di diritto amministrativo, giunto ormai alla sua V edizione, conserva l’impostazione di fondo che sin dall’inizio ha ispirato il volume: trattare il diritto amministrativo in maniera lineare, sistematica, sintetica, ma, al tempo stesso, prestando una particolare cura all’approfondimento delle questioni oggetto di dibattito dottrinale e giurisprudenziale e, per questa ragione, particolarmente “calde” ai fini dei concorsi pubblici.
A cinque anni dalla sua prima edizione, possiamo trarre un primo “veritiero” bilancio.
Due sono gli aspetti che meritano di essere sottolineati.
Il primo è che, in questi anni, gli argomenti delle prove scritte del concorso in magistratura (e di molti altri concorsi pubblici) sono stati sempre oggetto di esaustiva trattazione nel Compendio, che ha così confermato la sua principale vocazione, quella di essere un ausilio e un “fedele compagno di viaggio” per ogni preparazione concorsuale.
Il secondo, per molti versi collegato al primo, è lo straordinario riscontro che il Compendio ha ricevuto sul mercato, non solo in termini di vendite, ma soprattutto di lusinghieri giudizi da parte dei “lettori” (concorsisti, avvocati e addetti ai lavori), che ne hanno così tante volte sottolineato la chiarezza espositiva, la capacità di sintesi e, soprattutto,
la densità concettuale. La più bella soddisfazione è stata sentire che molti hanno iniziato a comprendere (e amare) il diritto amministrativo proprio studiando questo libro.