Un'opera sulle teorie criminologiche che rifiuta l’impostazione didattico-manualistica per abbracciarne una antologico-genealogica. Un libro che non vuole proporre una sintesi delle differenti teorie e ricerche sociologiche in ambito criminologico, ma che invita all’analisi e all’approfondimento delle stesse; un libro fatto di libri e che si legge solo attraverso altri libri.
Corredandoli con brevi introduzioni, commenti, schede e note biobibliografiche, questo testo raccoglie alcuni brani dei principali scritti di criminologia e di sociologia della devianza attraverso i quali si compie il passaggio dallo studio del crimine a quello del criminale, da quello della criminalità a quello della paura della criminalità, dell’insicurezza sociale e del governo della paura. Negli anni il lavoro è stato più volte rivisto, non solo con l’aggiunta di un capitolo che indaga l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla criminalità in Italia ma anche con l’inserimento di ulteriori ricerche e teorie sul comportamento criminale nel panorama nazionale e internazionale.
Fin dalla prima edizione, l’intento dell’autrice è quello di proporre un diverso modo di fare criminologia, rilanciando il dibattito epistemologico e metodologico sulla stessa.