Il digitale e l’intelligenza artificiale conferiscono una dimensione nuova a relazioni antichissime, quali uomo = macchina-mv e diritto = macchina-mv.
Un modo-mv per risolvere queste relazioni è il ‘dirittomatematico’, un algoritmo di metodo, e non di merito, softwarizzabile, ma naturale, reale, semplice, antico, utile tanto a scrivere quanto ad applicare la legge.
In uno, un algoritmo estratto dal diritto che c’è-mv, sia esso con verità-mv, sia esso senza verità-mv, e animato dalla consueta «logica aristotelica », applicata però, e questa è l’innovazione-mv, a quattro esaustivi tipi di verità-mv, nessi, nomi, concetti, segni, non numeri, ricavati analogicamente dalla matematica ( ≡ ) -mv, ( · ) -mv , ( — ) -mv , ( ∅ )-mv.
Si tratta di un modo-mv alternativo rispetto al «modo» della «correlazione», che è invece costituito da un algoritmo imperscrutabile basato su big data e che giustamente preoccupa perché i casi della vita di ogni persona, a sé considerati, non sono e non saranno mai scambiabili-mv, essendo essi destinati a rimanere singoli, unici.
Se il fine del diritto è dare a ciascuno il suo e ricevere da ciascuno il suo-mv, cioè rendere uguali i rapporti tra ciascuno e il suo caso–mv, allora il «modo» della «correlazione» non può essere applicato al vero diritto con verità-mv, a meno che non si rinunci al principio di uguaglianza, ossia di scambiabilità-mv, e si torni miseramente a un falso diritto con verità-mv o a un vero diritto senza verità-mv.
Questo libro fornisce un’introduzione guidata ai lineamenti del ‘dirittomatematico’ e una raccolta di applicazioni pratiche della sua versione 1.0.
Ma, soprattutto, ne prefigura la versione 2.0, il Diritto Matematico-mv, come Unione-mv di insiemi di una Famiglia-mv forse idonea a contenere e spiegare tutto ciò che comunemente chiamiamo diritto.