Nel Diritto privato e diritto pubblico tra solidarietà e sussidiarietà. Il vento non sa leggere gli Autori evidenziano l’attuale strategia revisionista del legislatore e della dottrina che mina i principi fondamentali della Costituzione, postulando il superamento di pretesi fondamenti ideologici. La strategia è chiara: si intende derubricare lo Stato sociale a favore dell’economia liberista di mercato, imputando alla Carta costituzionale fondamenti marxisti. L’attacco alla Costituzione ed ai suoi principi fondanti di uguaglianza formale e sostanziale è di recente sospinto dal vento dileggi devastanti (dalla palese insofferenza per uno Stato di diritto), strumentalizzando anche contenuti del Trattato europeo e decisioni della Corte europea; ampliandone o travisandone aspetti nell’obiettivo della delegittimazione della Carta fondamentale. La dottrina, salvo rare eccezioni, sembra scuotersi dalla pregressa apatia, ma solo per cavalcare l’ondata di revisionismo costituzionale (di qui la dura metafora: il vento non sa leggere). Per gli Autori, invece, l’impegno va ricondotto a nuove forme di bilanciamento tra solidarietà e sussidiarietà (orizzontale e verticale) di cui un forte segnale è rappresentato dalla riproposizione dei beni comuni e dal diritto pubblico quale «pendolo» tra il diritto privato e l’orizzonte amministrativo; nonché dalle «formazioni sociali» quali duttili aggregazioni di interessi meritevoli di tutela (è il caso delle azioni collettive risarcitorie). Contro queste mistificazioni muove «Il vento non sa leggere», in una duplice prospettiva: la riconferma, anzitutto, della natura del «consenso sociale» alla base del sistema; e la continuità e attualità della Costituzione attraverso la riformulazione delle norme del Codice civile, soprattutto in tema di proprietà e beni.
GLI AUTORI
Francesco Lucarelli è ordinario di Diritto privato nell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Lucia Paura è dottoranda in Diritto privato dell’economia nell’Università degli Studi di Napoli Federico II.