Un testo istituzionale di diritto pubblico non può fermarsi alla neutrale descrizione delle norme e degli istituti che disciplinano ciascun ordinamento.Compito del «manuale» è soprattutto quello di dare delle risposte ai perché delle scelte politiche dei governanti, analizzare cioè criticamente la loro portata e applicazione, al fine di mettere in grado chi studia la singola disciplina di trarre le proprie conclusioni e farsi una corretta idea di ciò che apprende.L’esegesi delle norme confrontate con la realtà sociale può, infatti, aiutare a mettere a nudo «come realmente stanno le cose» in un sistema giuridico e «quanto» chi governa cura l’interesse collettivo.La comparazione giuridica agevola la comprensione di ordinamenti e istituti giuridici grazie anche al supporto di altre discipline (scienza politica, storia delle istituzioni etc.).In tal modo l’analisi squisitamente tecnico-normativa va integrata con un’indagine del substrato storico, politico e giuridico che contraddistingue l’evoluzione di ciascun ordinamento.L’intento di questo volume, nei limiti della trattazione istituzionale, è quello di mostrare, laddove possibile, quanto le scelte politiche nei diversi sistemi giuridici tengano conto del bene della collettività e quanto, invece, soddisfino le esigenze dei «poteri forti» nazionali e sovranazionali, quelli cioè che spesso, al benessere e alla libertà dei cittadini, antepongono gli interessi politici ed economici della governance nazionale e internazionale.
In virtù di tali considerazioni, tale volume sposa l’idea che il diritto comparato, se non viene utilizzato con finalità genuine, funge più da «strumento a servizio del potere dominante» che da vera e propria «scienza» al servizio del Paese.