Piano attestato e accordo per la soluzione di crisi da sovra indebitamento: due istituti che, per ragioni diverse, si collocano al di fuori delle procedure concorsuali in seno stretto, il primo in quanto destinato a risolvere situazioni di crisi in via esclusivamente “privata”; il secondo in quanto, per sua natura ed espressa volontà legislativa, è rivolto solo a soggetti non fallibili.
Il piano attestato, come disciplinato in forma peraltro appena accennata dalla lett. D del comma 3 dell’art. 67 legge fall., viene esaminato, anche con approccio aziendalistico, nella prima parte del volume, muovendo dalla finalità della normativa per ricostruire anzitutto i presupposti economico-giuridici e le varie tipologie di crisi; le modalità di utilizzo dello strumento da parte dell’imprenditore in difficoltà; gli aspetti patologici del piano che non si riveli idoneo a risolvere la crisi; nonché i profili di responsabilità che possono ingenerarsi a carico dell’esperto e del debitore in relazione alla falsa attestazione. La procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, oggetto della seconda parte del volume, viene analizzata nel dettaglio e in tutte le sue fasi; soffermandosi, in particolare, su quali siano le situazioni che il Legislatore ha voluto tutelare con le nuove norme introdotte, nonché sui dubbi in merito ad alcune disposizioni procedurali e sui punti di contatto con la disciplina delle procedure regolate dal E.d. n.267/1942.