Lo studio investiga il rapporto tra innovazione tecnologica e diritto testamentario, affrontando il tema dell’evoluzione della forma della volontà giuridicamente rilevante post mortem.
Attraverso un’analisi che fonde il metodo esegetico sull’ordinamento vigente con quello della ricerca applicata, viene esplorato l’argomento della rilevanza giuridica della volontà espressa in forma digitale sia negli atti inter vivos sia negli atti mortis causa.
L’analisi si concentra, in particolare, sulla forma digitale degli atti negoziali in generale per, poi, focalizzarsi sul rigore della forma del negozio testamentario, evidenziandone l’anacronismo rispetto alla fluidità dell’attuale comunicazione digitale.
L’obiettivo è superare la visione tradizionale delle forme possibili del testamento e indagare la possibilità (o la necessità) di riconoscere nel nostro sistema l’operatività di un testamento in forma digitale nella sua duplice declinazione bidimensionale e tridimensionale.
La ricerca unisce lo studio del de iure condito a una proposta di de iure condendo con l’intento di preservare e tutelare le ultime volontà della persona fisica, ricorrendo alle nuove forme digitali ed a strumenti moderni ed inclusivi (assistive technology) con un deciso favor per la protezione delle vulnerabilità.