L'opera di presenta come un'attenta e completa ricostruzione dell’istituto della rescissione del contratto, condotta con il rigore tipico del metodo scientifico e l’attenzione all’analisi storica, ma senza alcuna compromissione della verifica, anche in chiave critica, dello stato della giurisprudenza in materia. Il lavoro è distinto in tre parti: la prima, dedicata alla rescissione del contratto concluso in stato di bisogno; la seconda, al contratto concluso in stato di pericolo; la terza, alle disposizioni codicistiche di applicazione comune ad entrambe le forme di rescissione. Dato conto, con il proposito di offrirne al lettore la più ampia ricostruzione, delle fonti dottrinali e giurisprudenziali in materia, ed evidenziata anche in chiave diacronica l’emersione e lo sviluppo dell’istituto – a partire dalla Lex secunda de rescindenda venditione, procedendo attraverso il trattamento medioevale dell’ingiustizia contrattuale per poi finire alla disciplina della rescissione nei grandi codici ottocenteschi e nei vari progetti di riforma codicistici del primo novecento – l’autore propone una personale chiave di lettura dell’istituto, mettendone in luce non solo gli elementi differenziali ma anche le forti assonanze con la materia dei vizi del consenso.
L'AUTORE
Matteo De Poli è professore associato confermato di Diritto dei mercati finanziari nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, ove insegna anche Diritto bancario. È avvocato libero professionista del Foro di Venezia