Con la riforma del 2004 il legislatore intendeva aggiornare la disciplina della s.p.a., avvicinandola alle esperienze straniere, con un sistema di governance più moderno e più rispettoso dei diritti delle minoranze. Ha ampliato l’autonomia negoziale, riducendo tuttavia lo scalino normativo tra le società quotate e le altre s.p.a. Ha meglio chiarito il ruolo degli organi di amministrazione e di controllo e del revisore. Ha rivisto la disciplina dei gruppi. Ha introdotto nuovi istituti, di cui alcuni hanno avuto a tutt’oggi praticamente nessuna utilizzazione, come i patrimoni destinati ad uno specifico affare, o applicazioni circoscritte, come i nuovi modelli di governance.
Sono seguiti ulteriori interventi legislativi, soprattutto in materia di società quotate, spesso in esecuzione di direttive comunitarie. Alcune delle nuove regole sono state estese anche alle non quotate. Vanno richiamati anche interventi in materia concorsuale e penale (bilancio).
La giurisprudenza ha incominciato ad applicare la nuova normativa, anche se è mancato in gran parte l’intervento chiarificatore della Cassazione, in ragione della lentezza del processo civile, che ha impedito pronunce tempestive sull’interpretazione della disciplina riformata.
L’opera, cui hanno collaborato docenti universitari, magistrati, professionisti, taluni dei quali già membri delle commissioni di riforma, intende offrire un’analisi complessiva della disciplina, che tenga conto sia dell’interpretazione delle nuove norme data ‘a caldo’ dai primi commentatori sia del sovrapporsi dei vari interventi legislativi e dei primi orientamenti della giurisprudenza, soprattutto di merito.
Il commento non è mai astratto o dottrinario, ma è calato nei problemi concreti della pratica quotidiana, pur non rinunciando all’inquadramento sistematico dell’approfondimento dei temi.
L’opera completa è corredata da un Cd-Rom (nel volume II) contenente il testo cartaceo interrogabile con ricerca libera, una ricca banca dati di giurisprudenza (anche inedita) sia di legittimità sia di merito nonché una qualificata selezione normativa nel suo testo vigente.
Oreste Cagnasso è Professore Ordinario di Diritto Commerciale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino.
Luciano Panzani è Presidente del Tribunale di Torino.
INDICE
TOMO IICapitolo XV (di MARCO ARATO) 1293
Modificazioni dello statuto e operazioni sul capitale
1. Il procedimento di modifica dello statuto e l’efficacia delle modifiche 1293
2. Premessa: l’aumento di capitale gratuito e a pagamento 1304
3. L’aumento di capitale e la sua esecuzione 1304
4. La sottoscrizione delle azioni di nuova emissione 1312
5. Termine per la sottoscrizione dell’aumento di capitale 1315
6. Aumento di capitale scindibile e inscindibile. Acquisto della qualità di socioed esercizio dei diritti sociali 1317
7. Aumento di capitale e conferimenti in natura 1319
8. Aumento di capitale e conferimenti di crediti 1331
9. Il diritto di opzione: definizione, natura giuridica e titolari 1333
10. Modalità di esercizio del diritto di opzione e sorte dei titoli inoptati 1335
11. Limitazione ed esclusione del diritto di opzione 1339
12. Aumenti di capitale ad esecuzione differita: opzione indiretta e warrants 1346
13. Aumento gratuito del capitale sociale 1348
14. Riserve e fondi disponibili per l’imputazione a capitale 1349
15. La delibera di passaggio delle riserve a capitale 1351
16. La delega agli amministratori del potere di deliberare l’aumento di capitale 1353
17. Limiti all’esercizio della delega 1357
18. L’impugnazione delle delibere consiliari di aumento del capitale 1360
19. La pubblicità dell’esecuzione dell’aumento di capitale 1362
20. La riduzione volontaria del capitale sociale 1363
21. Modalità attuative della riduzione del capitale sociale 1368
22. Il nuovo regime dell’opposizione dei creditori 1371
23. Riduzione del capitale per perdite: concetto di perdita e criteri dideterminazione della perdita 1374
24. Obblighi dell’organo amministrativo in caso di perdite superiori ad un terzodel capitale sociale 1378
25. Gli «opportuni provvedimenti» e la c.d. riduzione obbligatoria del capitale sociale 1383
26. Riduzione del capitale sociale in caso di azioni senza valore nominale 1386
27. Riduzione del capitale al di sotto del minimo legale e i provvedimentiassembleari 1387
28. Perdita del capitale e scioglimento della società per azioni 1392
29. Azzeramento e ricostituzione del capitale sociale 1394
Capitolo XVI (di ALESSANDRA DACCÒ) 1397
Il recesso nelle s.p.a.
1. Introduzione 1397
1.1 Il recesso in generale 1397
2. I casi di recesso 1403
2.1 I casi di recesso previsti nel codice civile del 1942 e neld.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 1403
2.2 I casi legali di recesso fissati dalla riforma del diritto societario per lesocietà per azioni 1407
2.3 L’autonomia statutaria e la previsione di nuovi casi di recesso 1419
2.4 Considerazioni conclusive sui nuovi casi di recesso 1421
3. Legittimazione, modalità e termini, deposito, revoca 1423
3.1 La legittimazione al recesso 1423
3.2 Recesso parziale o totale 1425
3.3 Termini e modalità di recesso 1425
3.4 Deposito delle azioni e divieto di cessione 1428
3.5 Revoca della delibera o scioglimento 1430
3.6 Efficacia della dichiarazione di recesso e revoca della stessa 1435
3.7 Effetti della dichiarazione di recesso in relazione allo status socii eall’esercizio dei diritti sociali 1437
4. Determinazione del valore, conoscenza e contestazione 1441
4.1 I criteri di determinazione del valore delle azioni 1441
4.2 Conoscenza della determinazione 1447
4.3 Contestazione 1451
5. Liquidazione e opposizione 1453
5.1 Il procedimento di liquidazione in generale 1453
5.2 (Segue): le diverse modalità di rimborso 1454
5.3 L’opposizione dei creditori 1457
Capitolo XVII 1461
Trasformazione, fusione, scissione
SEZIONE I (di LUCIANO PANZANI) 1461
TRASFORMAZIONE1. Principi generali 1461
2. Trasformazione e fallimento 1468
3. Forma, pubblicità ed efficacia della decisione di trasformazione 1471
4. Invalidità della trasformazione 1478
5. La trasformazione omogenea 1484
6. La trasformazione regressiva 1500
7. Trasformazione eterogenea di società di capitali. Principi generali 1506
7.1 I soggetti 1508
7.2 La deliberazione 1511
7.3 Il consenso dei soci illimitatamente responsabili 1513
8. Trasformazione eterogenea in società di capitali. Principi generali 1514
8.1 La deliberazione di trasformazione 1515
8.2 La trasformazione delle associazioni. Limiti particolari 1517
8.3 Trasformazione delle fondazioni 1518
8.4 La trasformazione delle comunioni d’azienda 1520
9. Opposizione dei creditori alla trasformazione 1520
SEZIONE II (di ORESTE CAGNASSO e MARCO D’ARRIGO) 1525
LA FUSIONE DELLE SOCIETÀ1. Nozione e tipi 1525
2. Fusione omogenea e fusione eterogenea, fusione tra società ed enti di tipodiverso. Leveraged buyout 1532
3. Il progetto di fusione 1538
4. La decisione in ordine alla fusione 1542
5. La tutela dei creditori sociali 1548
6. L’atto di fusione, l’invalidità della fusione 1549
7. Gli effetti della fusione 1550
8. Fusione semplificata 1556
9. Fusioni transfrontaliere 1561
SEZIONE III (di ORESTE CAGNASSO e MARIATERESA QUARANTA) 1563LA SCISSIONE DELLE SOCIETÀ
1. Nozione e forme della scissione. Scissione in senso stretto e per incorporazione 1563
2. Il progetto di scissione 1569
3. Le altre fasi del procedimento 1576
4. La scissione «semplificata» 1578
5. Effetti della scissione 1579
Capitolo XVIII (di ALDO CECCHERINI) 1581
I patrimoni destinati ad uno specifico affare
1. Separazione patrimoniale ed affari specifici 1581
1.1 Separazione e responsabilità patrimoniale 1581
1.2 I patrimoni separati nell’ordinamento 1585
1.3 I due modelli di separazione 1590
1.4 Lo specifico affare 1591
2. Patrimoni destinati 1592
2.1 Deliberazione costitutiva del patrimonio destinato 1592
2.2 Elementi del patrimonio destinato: a) i beni 1594
2.3 Elementi del patrimonio destinato: b) i rapporti giuridici 1595
2.4 Il piano economico finanziario e le garanzie 1598
2.5 Gli apporti dei terzi 1601
2.6 Strumenti finanziari partecipativi 1602
2.7 Controllo e rendiconto 1605
2.8 Condizioni di legittimità della deliberazione e deliberazioni successive 1606
2.9 Regime delle impugnazioni 1610
2.10 La separazione dei patrimoni 1612
2.11 Separazione patrimoniale e rischio d’impresa 1615
2.12 Pubblicità della deliberazione 1616
2.13 Opposizione dei creditori: oggetto e motivi 1617
2.14 Il procedimento camerale di esecutorietà della deliberazione 1620
2.15 Pubblicità ed efficacia del regime patrimoniale 1622
2.16 Libri obbligatori e altre scritture contabili 1625
2.17 I libri degli strumenti finanziari 1626
2.18 Assemblee speciali 1627
2.19 Il bilancio della società destinante 1630
2.20 I rendiconti dei patrimoni destinati, allegati al bilancio 1632
2.21 Rendiconto finale 1634
2.22 Liquidazione del patrimonio destinato 1635
2.23 I creditori particolari insoddisfatti 1638
2.24 Fallimento della società destinante 1641
2.25 L’azione revocatoria fallimentare in relazione ai patrimoni destinati 1642
2.26 Estinzione del patrimonio destinato 1644
2.27 Insolvenza del patrimonio destinato 1646
2.28 Concorso dei creditori particolari 1648
2.29 Responsabilità illimitata della società destinante 1649
3. Finanziamenti destinati 1651
3.1 Il finanziamento destinato ad uno specifico affare 1651
3.2 Contenuto del contratto 1654
3.3 La separazione dei proventi 1657
3.4 Rimborso del finanziamento 1659
3.5 Insolvenza della società 1660
Capitolo XIX (di SALVATORE SANZO) 1663
Scioglimento e liquidazione
1. Breve premessa: le linee generali della riforma 1663
2. Illustrazione schematica degli aspetti più innovativi della nuova disciplina 1666
3. Il ruolo degli amministratori, del collegio sindacale e dei soci in relazioneal verificarsi di una causa di scioglimento 1669
3.1 L’accertamento della causa di scioglimento e la dinamica della rilevazionee della «pubblicizzazione» di esso: il ruolo e le responsabilità degli
amministratori 1671
3.2 (Segue): il ruolo dei soci, dei singoli amministratori, dei sindaci edell’autorità giudiziaria 1675
4. Le cause di scioglimento 1681
5. Gli effetti dello scioglimento. La responsabilità ed il ruolo degli amministratori 1693
6. L’apertura della fase di liquidazione. La convocazione dell’assemblea egli eventuali interventi sostitutivi del tribunale 1705
6.1 (Segue): i liquidatori: la nomina (non giudiziale), i criteri di svolgimentodella liquidazione, la modifica della relativa delibera e la revoca. La pubblicità
della nomina 1712
6.2 (Segue): poteri, obblighi e responsabilità 1718
7. Gli organi sociali nella fase di liquidazione 1727
8. La revoca dello stato di liquidazione 1727
9. La fase di liquidazione ed il bilancio 1731
9.1 (Segue): il bilancio nel corso della liquidazione 1732
9.2 (Segue): il bilancio finale di liquidazione 1735
10. La cancellazione della società. Il deposito delle somme non riscosse e deilibri sociali 1736
Capitolo XX (di UMBERTO TOMBARI) 1741
I gruppi di società
1. Diffusione e significato del gruppo di imprese nella realtà economica italiana.Il problema del «gruppo» nel diritto societario 1741
2. La nuova disciplina del gruppo di imprese tra profili di «tutela» e profili diorganizzazione. Il riconoscimento della legittimità della «attività di direzione
coordinamento» 1744
3. Profili ricostruttivi dello statuto normativo di una «società di gruppo».Successivo sviluppo dell’indagine 1748
4. Caratteristiche e principi generali della disciplina su «direzione ecoordinamento di società» (artt. 2497 ss. c.c.): un quadro di insieme 1750
5. La nozione di «attività di direzione e coordinamento» 1753
6. Il «sistema di pubblicità» 1756
7. La responsabilità da «abuso» di direzione unitaria (art. 2497 c.c.):profili generali 1761
8. (Segue): i legittimati «attivi» e «passivi»; il significato dell’art. 2497, 3° co., c.c. 1767
9. (Segue): responsabilità da «abuso» di direzione unitaria e crisi della società.L’esperienza inglese della responsabilità per wrongful trading: spunti
ricostruttivi per la responsabilità della capogruppo nei confronti dei creditori
della società diretta e coordinata 1773
10. L’obbligo di «motivazione» delle decisioni all’interno di una società «diretta ecoordinata» 1777
11. La disciplina dei «finanziamenti nell’attività di direzione e coordinamento»(art. 2497 quinquies c.c.) 1780
12. Il diritto di recesso del socio di società soggetta ad attività di direzione ecoordinamento 1787
13. Attività di direzione e coordinamento ed autonomia privata: considerazionigenerali; il contratto di «coordinamento gerarchico» 1795
14. (Segue): i «contratti di servizio» infragruppo; lo «statuto» delle societàappartenenti ad un gruppo come strumento di disciplina dell’attività di direzione
e coordinamento 1800
Capitolo XXI (di PAOLO MONTALENTI e STEFANO BALZOLA) 1805
La società per azioni quotata
1. Mercati finanziari, società quotata, corporate governance 1805
2. La nozione e lo «statuto» della società quotata 1808
3. Gli assetti proprietari: le partecipazioni rilevanti 1815
4. Le partecipazioni reciproche 1828
5. I patti parasociali 1837
6. La relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 1849
7. L’assemblea nelle società quotate 1857
8. La convocazione e i diritti di informazione pre-assembleare 1859
9. L’integrazione dell’ordine del giorno 1863
10. Intervento, partecipazione e voto per corrispondenza 1865
11. Rappresentanza assembleare e deleghe di voto 1873
12. (Segue): le associazioni di azionisti 1888
13. L’acquisto di azioni proprie 1892
14. Esercizio del diritto d’opzione ed aumento del capitale a favore dei dipendenti 1895
15. Le azioni di risparmio. La maggiorazione statutaria del dividendo (art. 127quater t.u.f.) 1896
16. L’organo amministrativo nelle società quotate 1904
17. Elezione e composizione dell’organo amministrativo. Amministratori diminoranza, amministratori indipendenti 1905
17.1 (Segue): le operazioni con parti correlate 1914
18. Il compenso degli amministratori: i piani di incentivazione 1918
19. L’organo amministrativo delle società quotate nel Codice di autodisciplina:una sintesi 1921
20. L’organo di controllo nelle società quotate 1926
21. Elezione e composizione dell’organo di controllo 1927
22. I limiti al cumulo di incarichi 1937
23. Le funzioni dell’organo di controllo nelle società quotate 1940
24. I poteri dell’organo di controllo 1947
25. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari 1956
26. La revisione contabile nelle società quotate 1965
27. Conferimento e revoca dell’incarico 1966
28. L’indipendenza del revisore 1971
29. Le funzioni del revisore e il regime di responsabilità 1976
30. La revisione contabile nei gruppi: cenni 1986
Capitolo XXII (di EUGENIO BARCELLONA) 1989
Società in accomandita per azioni
1. Nozione e funzione economica 1990
1.1 Caratteristiche tipologiche attuali ed origini storiche del tipo «accomanditaper azioni» 1990
1.2 Funzione socio-economica attuale 1993
2. Costituzione, conferimenti, azioni e strumenti finanziari 1997
2.1 Costituzione 1998
2.2 Conferimenti 1998
2.3 Categorie di azioni e strumenti finanziari 2001
2.4 Strumenti finanziari 2003
3. Denominazione 2004
3.1 Necessaria indicazione di almeno un socio accomandatario 2004
3.2 Legittimità di espressioni ulteriori 2005
3.3 Costituzione di un’accomandita per azioni con denominazionecontra legem: conseguenze 2006
3.4 Mantenimento nella denominazione del nome di accomandatario cessato 2007
3.5 Inserimento nella denominazione del nome di un accomandante:conseguenze 2010
4. Gli organi sociali: l’assemblea 2011
4.1 L’assemblea come «organo sociale» e non come «organo di categoria»a dispetto delle peculiarità di disciplina 2011
4.2 In particolare: le delibere assembleari di nomina e revoca dei membridell’organo esecutivo (amministratori/accomandatari) 2014
4.3 (Segue): la delibera assembleare di azione di responsabilità nei confrontidegli accomandatari 2015
4.4 (Segue): la delibera assembleare di nomina dei membri dell’organodi controllo e del revisore esterno 2016
4.5 Le «norme particolari» per la nomina alle cariche sociali 2018
4.6 Limiti di voto e voto scalare 2020
4.7 L’accomandante unico azionista 2021
5. Gli organi sociali: gli amministratori accomandatari 2023
5.1 L’amministrazione della società in accomandita per azioni: i sociaccomandatari versus gli amministratori di società per azioni 2023
5.2 Il consiglio degli accomandatari e la determinazione statutaria delnumero minimo e massimo dei componenti 2024
5.3 La cessazione dalla carica gestoria: revocabilità degli accomandatari 2025
5.4 La sostituzione degli accomandatari cessati dall’ufficio di amministratoree la cessazione di tutti gli accomandatari 2027
5.5 Sulla compatibilità della clausola «simul stabunt, simul cadent» rispettoall’accomandita per azioni 2028
5.6 La responsabilità illimitata e personale degli accomandatari per leobbligazioni sociali 2030
5.7 La fallibilità dell’accomandatario 2033
5.8 La responsabilità degli accomandatari per violazione dei doveri gestori 2034
5.9 La responsabilità per ingestione nella gestione del socio accomandante 2035
6. Modifiche statutarie, scioglimento e liquidazione 2037
6.1 Lo speciale regime delle modifiche statutarie ed il regime dellemodifiche statutarie riservate all’esclusiva competenza degli amministratori 2037
6.2 Il diritto di recesso 2038
6.3 Scioglimento e liquidazione 2039
7. Modelli alternativi di amministrazione e controllo 2042
7.1 Modelli alternativi di amministrazione e controllo: premessa di metodo 2042
7.2 Modello dualistico: gli orientamenti della dottrina circa la sua compatibilitàcon il tipo «accomandita per azioni» 2044
7.3 Modello dualistico ed accomandita per azioni. Prima ipotesi:sorveglianti-accomandatari… 2048
7.4 …seconda ipotesi: gestori-accomandatari con devoluzione del poteredi loro nomina e revoca ai sorveglianti… 2054
7.5 …terza ipotesi: gestori-accomandatari con devoluzione del potere di loronomina e revoca all’assemblea 2058
7.6 Modello monistico e accomandita per azioni 2061
Capitolo XXIII (di DANIELA CATERINO) 2065
La società europea
1. Transnazionalità delle attività d’impresa e risposte degli ordinamenti giuridicinazionali: le basi socio-economiche del progetto di società europea (S.E.) 2065
2. La storia del progetto 2069
3. Il regolamento e la direttiva: struttura e contenuto dei provvedimenti 2075
4. I caratteri salienti della società europea 2076
5. Riconoscimento della società europea e giurisprudenza comunitaria 2079
6. La gerarchia delle fonti regolatrici 2083
7. Le modalità di costituzione della società europea: a) la fusione 2086
8. (Segue): b) la costituzione di una società europea holding o affiliata,la trasformazione in società europea di una s.p.a. preesistente 2091
9. La governance della società europea 2097
10. Capitale e finanziamento della società europea 2101
11. Il trasferimento della sede sociale 2102
12. Gli aspetti non disciplinati dal regolamento 2105
13. Il coinvolgimento dei lavoratori 2108
14. Questioni di diritto interno italiano 2111
15. Società europea e concorrenza tra ordinamenti 2113
16. Tipicità della società europea, autonomia statutaria e ruolo degli Stati membri 2115
17. Conclusioni 2117
Capitolo XXIV 2121
Le società bancarie
SEZIONE I (di VITTORIO TUSINI COTTAFAVI) 2121
RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO E ORDINAMENTO DEGLIINTERMEDIARI BANCARI E FINANZIARI
1. Il coordinamento tra nuovo diritto societario e disciplina del settore bancarioe finanziario 2121
2. Struttura finanziaria delle società e assetti proprietari degli intermediari 2125
3. Il governo societario 2127
4. La raccolta non bancaria del risparmio 2131
5. L’applicazione della riforma alle banche cooperative 2134
SEZIONE II (di FRANCESCA FIAMMA) 2137
LA RACCOLTA DEL RISPARMIO1. La raccolta del risparmio… 2137
2. …tra il pubblico. La riserva dell’attività in favore delle banche 2142
3. La raccolta del risparmio «non tra il pubblico» 2143
4. La raccolta del risparmio tra il pubblico esercitata da parte di soggetti diversidalle banche 2147
5. Conclusioni 2152
SEZIONE III (di DIANA CAPONE) 2155
DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI RILEVANTI NELLE BANCHEE SEPARATEZZA BANCA-INDUSTRIA
1. Premessa 2155
2. La disciplina del Testo Unico bancario 2156
2.1 La nuova nozione di partecipazione e partecipazione rilevante e gliobblighi autorizzativi 2156
2.1.1 (Segue): le ragioni della riforma: il quadro civilistico di riferimento 2158
2.1.2 (Segue): la definizione di partecipazione rilevante nella normativasecondaria. La delibera del C.I.C.R. del 19 luglio 2005 2162
2.2 Criteri e condizioni per il rilascio delle autorizzazioni e soggetti tenutialla richiesta di autorizzazione 2166
3. La nuova disciplina comunitaria 2167
SEZIONE IV (di GIANMARIA MARANO) 2171
LA GOVERNANCE DELLE BANCHE TRA DISCIPLINA CIVILISTICAE DI VIGILANZA
1. Il quadro di riferimento 2171
2. La governance delle banche nel rapporto tra legislazione bancaria e dirittocomune 2174
3. Finalità di vigilanza e nuovi modelli di amministrazione e controllo 2179
4. Organizzazione e governo societario: le linee di fondo della regolamentazionebancaria 2183
5. Supervisione strategica, gestione e controllo nelle banche 2187
6. I modelli dualistico e monistico 2191
7. I requisiti degli esponenti aziendali 2195
8. Considerazioni conclusive 2198
SEZIONE V (di FRANCESCA FIAMMA) 2201
IL GRUPPO BANCARIO E L’ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTODELLA CAPOGRUPPO
1. Introduzione 2201
2. Le definizioni di cui all’art. 59 t.u.b. 2202
3. La composizione del gruppo bancario. La capogruppo 2205
4. La pubblicità del gruppo bancario. Coordinamento con le disposizionicivilistiche 2208
5. L’attività di direzione e coordinamento della capogruppo. Il dispostodi cui all’art. 61, 4° co., t.u.b. e quello di cui agli artt. 2497 ss. c.c. 2209
SEZIONE VI (di GIUSEPPE BOCCUZZI) 2213
L’APPLICAZIONE DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIOALLE BANCHE COOPERATIVE
1. Le principali novità della riforma delle società cooperative 2213
2. La delega per il coordinamento con il Testo Unico bancario 2215
3. Il primo intervento di coordinamento (d.lgs. 37/2004) e le problematicheancora aperte 2216
4. Il secondo intervento di coordinamento (d.lgs. 310/2004) 2219
4.1 Le linee generali 2219
4.2 La disciplina dei profili mutualistici 2220
4.3 Struttura finanziaria e governance 2225
4.4 Destinazione degli utili e ristorni 2228
4.5 Il gruppo cooperativo paritetico 2230
5. Disciplina delle crisi e la «vigilanza cooperativa» 2233
6. Altre disposizioni applicabili alle banche cooperative 2234
7. L’adeguamento degli statuti alle novità della riforma 2234
SEZIONE VII (di DOMENICO ALBAMONTE) 2237
PROSPETTIVE DI RIFORMA DELLE BANCHE POPOLARI1. Il quadro normativo delle banche popolari alla luce del coordinamento con la
riforma societaria 2237
2. Le esigenze di aggiornamento del quadro legislativo e i progetti di riforma 2240
3. I temi principali: proprietà e governance delle banche popolari 2242
4. Ulteriori sviluppi del dibattito sulla disciplina delle banche popolari: la direttivashareholders’ rights e indicazioni della vigilanza bancaria 2244
Capitolo XXV (di CHARLES G. CASE II) 2247
S.P.A. nell’esperienza americana:
United States Company Law
1. Purposes of U.S. Company law 2247
2. Sources of U.S. Company law 2247
3. Types of legal entities 2249
4. Organization of a business entity 2252
5. Governance of fictitious entities 2263
6. Federal regulation of publicly traded companies 2271
7. Federal taxes 2274
8. State regulation 2275
9. Dissolution and bankruptcy 2277
Indice bibliografico 2281
Indice analitico 2345