Lo spirito che ha guidato il concepimento prima, e la stesura poi, dell’opera è stato allora la ricerca, attraverso il vaglio di una giurisprudenza torrenziale filtrata attraverso la più illuminata dottrina, degli strumenti necessari per capire sul piano teorico e, quindi, applicare sul piano pratico gli istituti di quest’affascinante branca del diritto. Con un taglio che, nel quadro di un rigoroso inquadramento scientifico, vuole offrire risposte chiare e puntuali alle domande di tutti i giorni.
L’approccio teorico-pratico permea il testo anche nella cernita dei temi oggetto di esplorazione.
Si è fatto naturalmente il punto sui dilemmi di fondo che gravano sul sistema della giustizia amministrativa. A volo d’uccello si segnalano la transizione non pacifica da un giudizio parentetico di impugnazione del provvedimento con salvezza del riesercizio del potere ad un processo teso alla penetrazione del rapporto nella logica della definizione au fond della res litigiosa;il non semplice innesto nel tessuto tradizionale della tutela risarcitoria, con la connessa telenovela della pregiudiziale amministrativa; la mappa delle fonti e dei principi, basculanti tra l’orgogliosa rivendicazione dell’autonomia del processo amministrativo ed il recepimento delle coordinate del rito civile; la cernita delle regole che governano le impugnazioni, tema non oggetto di adeguata considerazione nel dibattito dottrinale.
Sotto altro aspetto si è anche riconosciuta la necessaria dignità scientifica ad istituti processuali considerati, a torto, minori, nonostante la loro rilevanza pratica quotidiana. Per tutti il regime fiscale del processo, il patrocinio a spese dello Stato, la privacy nel processo, la tutela per l'irragionevole durata del giudizio.
Non è sfuggita poi la naturale contaminazione, nel campo amministrativo più spiccata che in altri settori, tra il diritto processuale amministrativo e gli istituti sostanziali che regolano il rapporto tra cittadini e pubblico potere. Contaminazione che si rivela plasticamente con riguardo ad istituti di confine quali la reazione nei confronti del muro del silenzio amministrativo, la tutela risarcitoria, le azioni di accertamento e di condanna, le modalità dell'ottemperanza. Ci piace poi segnalare che il processo amministrativo è solo una parte della più ampia <> che va completata con la disamina degli strumenti di prevenzione e risoluzione non contenziosa delle controversie. Di qui una parte del volume dedicata alle a.d.r. (alternative dispute resolutions), dove sono stati inclusi i ricorsi amministrativi e la transazione.
Sui temi più caldi e controversi, gli Autori non sempre hanno raggiunto una opinione condivisa. L’esposizione delle diverse sensibilità è un fattore di ricchezza a patto di non ingenerare confusione. Di qui, l'avvertenza che ciascun capitolo impegna il singolo Autore, e che su uno stesso argomento (in particolare la pregiudiziale e l’avvento di un giudizio sul rapporto) si possono registrare diversi approcci.
La sensazione maturata nel corso del lavoro è quella di trovarsi di fronte ad un pianeta misterioso, il processo amministrativo appunto, del quale non si sa mai abbastanza e si scoprono sempre fronti sconosciuti. E tanto anche a causa della mancanza di un codice e della risalenza di numerose fonti formalmente vigenti a tempi ormai antichi, quasi giurassici. Si è resa pertanto necessaria una ricerca, in qualche misura di sapore archeologico, condotta con tanto di elmetti da minatori, tesa a verificare l’attuale vigenza ed il moderno significato di disposizioni che appartengono disperatamente al passato.
Lo spazio è stato tiranno. Sono rimasti tagliati fuori dalle oltre 2000 pagine del volume numerosi approfondimenti. La sensazione provata dagli autori al momento della necessaria eliminazione è stata non dissimile dal dolore fisico della castrazione. Dolore appena lenito dalla consapevolezza che nelle successive edizioni queste pagine verranno riesumate e riproposte. E questa vuole essere una minaccia, neanche tanto velata, all’indirizzo del povero lettore.
Pur nella consapevolezza di inevitabili limiti e lacune, l'auspicio e l'ambizione degli Autori, tutti Consiglieri di Stato, è di poter contribuire, con questo manuale, alla codificazione del processo amministrativo, di cui il Consiglio di Stato, artefice di contributi essenziali alla recente codificazione del diritto amministrativo sostanziale, potrebbe farsi promotore.
E' a tale auspicio che si ispira anche la storia di copertina del nostro manuale, copertina su cui abbiamo voluto imprimere l'immagine di luoghi istituzionali e storici della giustizia amministrativa (la prospettiva del Borromini, la sala del mappamondo della biblioteca).
Sono luoghi che hanno suscitato in noi viva commozione la prima volta che abbiamo varcato la soglia di Palazzo Spada da magistrati del Consiglio di Stato, e che continuano a mantenere vivo l'entusiasmo e la dedizione necessari per contribuire al servizio della giustizia amministrativa.
Certo siamo consapevoli che la nobiltà di queste immagini è non poco contaminata dai faccioni degli autori. La fotografia servirà tuttavia al lettore se non altro per individuare i colpevoli di immancabili refusi ed errori.