Nella prova scritta dell'esame di abilitazione forense un ruolo preminente assume lo svolgimento del parere (il primo su una questione di diritto civile ed il secondo su una questione diritto penale).
Tale ruolo non si spiega solo da un punto di vista "quantitativo" (solo una delle tre prove non consiste nella redazione di un parere); ed invero, sul piano "qualitativo" la redazione del parere costituisce lo strumento principale utilizzato dalle commissioni esaminatrici per saggiare e valutare le conoscenze teoriche e le capacità argomentative del candidato.
Le conoscenze teoriche presuppongono una attività di studio e di aggiornamento che non deve mai cessare dopo il conseguimento della laurea, tenuto conto, in particolare, della complessa ed articolata evoluzione (normativa e giurisprudenziale) che connota la scienza giuridica contemporanea; quanto alle capacità argomentative, poi, risulta fondamentale l'abilità del candidato di individuare le questioni giuridiche sottese alla traccia proposta e di prospettare, in modo logico, coerente e adducendo ragioni giuridicamente plausibili, una soluzione, un "punto di vista".
Il presente testo persegue l'intento di suggerire degli schemi di sviluppo di alcuni argomenti sui quali particolarmente intensa è stata la produzione giurisprudenziale di legittimità (e di merito) degli anni 2006 e 2007 nonché dei primi mesi del 2008. In tal senso, il lavoro svolto è partito proprio da una attenta e meticolosa ricerca delle fonti giurisprudenziali, si è sviluppato attraverso la costruzione di un "caso" e si è concluso con la prospettazione di una soluzione facendo riferimento - primariamente - alle riflessioni della giurisprudenza e della dottrina, segnalando dibattiti e contrasti ermeneutici. E' stato, poi, ritenuto opportuno dare delle indicazioni sui principali riferimenti normativi e giurisprudenziali, oltre che di tipo bibliografico.
Il testo, pertanto, deve essere considerato come una sorta di casebook giurisprudenziale: nella redazione del parere è stata privilegiata "l'ottica pretoria" , inserendo proprio l'argomentare utilizzato dalle Corti per risolvere i casi concreti.