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Il Curatore Fallimentare. Con CD-ROM

Editore
Edizioni Giuridiche Simone
Autori
Enzo Sollini
Categoria
Fiscale e Lavoro
Collana
Serie L - Professionale
Pagine
592
Pubblicato
Ottobre 2012
Codice ISBN
9788824435932
Prezzo di listino
48,00
a Voi riservato
€ 45,60

Descrizione

Guida completa aggiornata al D.L. n. 83/2012 conv. in L. 134/2012 • Procedure e adempimenti • Prassi operativa • Determinazione del compenso secondo le nuove tariffe • Le novità del D.L. "Crescita 2.0" del 18 ottobre 2012, n. 179

La legge fallimentare riformata ha redistribuito i poteri tra gli organi fallimentari, attribuendo al curatore il ruolo di maggiore responsabilità e rilievo. Ciò in quanto il curatore è l’organo motore dell’intera procedura e il gestore diretto del patrimonio del fallito, ancorché sotto il controllo e la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori (anch’esso notevolmente rivalutato).Il professionista chiamato a ricoprire la carica di curatore deve possedere:— la capacità di valutare un’azienda, per decidere in merito alla necessità/opportunità di chiedere l’esercizio provvisorio o di procedere all’affitto, se strumentali alla conservazione della stessa;— la capacità di valutare i contratti in corso di esecuzione al fine di decidere sulla facoltà di sciogliersi;— la capacità di valutare le eventuali offerte dei beni singoli che necessitano di essere velocemente alienati;— le competenze giuridiche necessarie per redigere la relazione ai sensi dell’art. 33 l.f. e la predisposizione del programma di liquidazione ex art. 104ter l.f., documenti nei quali, tra l’altro, devono essere indicate eventuali responsabilità e relative azioni da intraprendere nonché gli atti potenzialmente da revocare e quelli inefficaci;— le competenze giuridiche per esaminare attentamente le domande di ammissione al passivo, sollevando, nella formazione del progetto di stato passivo, le eventuali eccezioni, in quanto parte;— le competenze di natura fiscale per gestire l’enorme mole di adempimenti in materia d’imposte dirette, d’imposte indirette, IRAP, ICI e IMU, in quanto sostituto d’imposta;— la capacità di valutare, nell’interesse dei creditori, eventuali proposte di concordato fallimentare;— la competenza per fornire all’autorità giudiziaria, nel caso di fallimento di persone fisiche, il parere sulla richiesta avanzata delle stesse per usufruire dell’istituto dell’esdebitazione regolato dall’art. 142 l.f.L’incarico può richiedere, inoltre, una struttura adeguatamente organizzazione, poiché, con la dichiarazione di fallimento, sul curatore si riversa una molteplicità di compiti in precedenza svolti in bonis dai diversi soggetti all’interno dell’azienda fallita.L’attività del curatore è retribuita con un compenso (compreso tra un minimo e un massimo in percentuale sull’attivo realizzato e sul passivo accertato) liquidato dal tribunale con decreto motivato riferito ai seguenti elementi valutativi: attività prestata, risultati ottenuti, importanza del fallimento, sollecitudine con cui sono state compiute le relative operazioni.
La IV edizione del testo vede la luce all’indomani delle ulteriori modifiche apportate alla legge fallimentare dal d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 e pochi mesi dopo che il curatore è stato interessato direttamente dalle novità introdotte ex d.m. 25 gennaio 2012, n. 30 (in vigore dal 27 marzo 2012) che ha aggiornato gli scaglioni per la determinazione del compenso e innalzato il minimo ad euro 811,35.