La disciplina relativa alle c.d. “società di comodo” o “non operative” è contenuta nell’articolo 30, Legge 23 dicembre 1994, n. 724, e successive modificazioni.
In base a tale disposizione sono considerate “di comodo” le società che conseguono un ammontare di ricavi inferiore ai ricavi minimi (presunti)individuati applicando determinate percentuali a specifiche voci dell’attivo di Stato patrimoniale; in tal caso, trovano applicazione una serie di restrizioni, quali:
¦l’obbligo di dichiarare ai fini IRES/IRPEF un reddito non inferiore a quello minimo presunto e ai fini IRAP un valore della produzione minimo;
¦la possibilità di utilizzare le perdite deiperiodi d’imposta precedenti in diminuzione soltanto per la parte di reddito che eccede quello minimo;
¦l’impossibilità di chiedere a rimborso/utilizzare in compensazione il credito IVA.
Nel corso degli anni la disciplina in commento ha subìto rilevanti modifiche; in particolare, l’articolo 2, D.L. n. 138/2011, ha previsto:
¦per le società di capitali, una maggiorazione pari al 10,5% dell’aliquota IRES;
¦ulteriori e più stringenti requisiti che determinano la “non operatività” di una società (perdita fiscale per tre periodi d’imposta consecutivi, ovvero per due periodi d’imposta se nel terzo periodo è stato dichiarato un reddito inferiore al minimo).
Tali novità sono entrate in vigore a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 17 settembre 2011e dunque, per la generalità dei soggetti, dal 2012. A fronte di ciò, le c.d. società di comodo si possono ora distinguere in due categorie:
¦le “società non operative” (società che non superano il test di operatività);
¦le “società in perdita sistematica” (per le quali trovano applicazione le medesime restrizioni previste per le società non operative).
Il testo analizza dettagliatamente la disciplina delle società di comodo, tenuto conto sia delle novità normative susseguitesi nel corso degli anni, sia delle numerose indicazioni fornite al riguardo dall’Amministrazione finanziaria. Particolare attenzione viene inoltre dedicata a specifiche tematiche quali, ad esempio, verifica dell’operatività di una società, determinazione/dichiarazione del reddito minimo, cause di esclusione e/o disapplicazione della disciplina, istanze di interpello disapplicativo, etc.